martedì 14 febbraio 2012

<<Cristo santo li avete spesi bene quei quattro spicci che mi date per venire fino a Sanremo
Ho della roba che scotta tra le mani. Appena trovo un terminale vi scrivo.>> [sms]
2ore dopo
Era presto stamattina quando ho attraversato le porte girevoli dell'albergo. Fuori, il solito mattino Sanremese, gechi sulle rocce, fiori ai balconi, folate di salsedine. Le lenzuola dell'albergo mi avevano lasciato un insopportabile senso di prurito alla schiena, ma non potevo certo passare la mattinata a spiegarlo ai passanti che mi guardavano di traverso mentre mi strofinavo a una palma. In quella posizione, non mi restavano che due possibilità: continuare a farmi sfottere dal verduraio di fronte o chiedere a Fegiz di andare insieme a prenderci un caffè giù in Piazza Mirigliani; avrebbe sicuramente accettato a patto che offrissi io. Fanculo mi son detto, tiro sui soldi e dormo in un hotel con le lenzuola piene di acari e ora mi tocca pure offrire la colazione a quel sorcio. Il verduraio intanto si divertiva a lanciarmi foglie di carciofo. Fanculo, chiamo Fegiz. Non sto a dilungarmi sulle solite cazzate che m'ha raccontato durante il tragitto che ci separava dal bar, vi basti sapere che non gli è mai andata giù la storia che Muddy Waters abbia venduto a Red Ronnie e non a lui una delle Fender di Hendrix. Ogni volta la solita storia e nella solita storia ogni discorso inizia con Muddy: Muddy di qui, Muddy di là, ogni volta m'immagino mentro lo ficco in un tombino. Finalmente arriviamo al bar. Io ne approfitto per ordinare, mentre quello schifoso va a lavarsi i denti in bagno. Quando lo vedo uscire non credo ai miei occhi. Ha ancora il vizio di ficcare la testa sotto il fon per farsi il ciuffo alla Bobby Solo. Penso, fregatene, lascialo nella sua merda, 5 minuti e sei fuori di qua; fuori di qua, fiori, salsedine, a pranzo un bel hot-dog. Ma si, bastava non pensarci. Fegiz intanto si era era avvicinato al tavolo e invece di sedersi, se ne stava dritto in piedi a inzuppare il cornetto nella tazzina. A un tratto mi fa segno di fargli posto sulla panca, non faccio in tempo a muovermi che mi si siede di fianco. Mentre fissa il fondo del locale e lo zucchero a velo gli incrina la voce,
- Morandi quest'anno ha pisciato fuori dal vaso - poche precise parole.    
(Dalton Banks)

Nessun commento:

Posta un commento